Carmilla: Contro la colonizzazione dell’immaginario
Ha da poco compiuto duecentocinquantanni e non li dimostra. La sensuale vampira, nata nel 1872 dalla fantasia di Joseph S. Le Fanu ha profondamente influenzato la narrativa fantastica. Seducente creatura sospesa tra la vita e la morte, la contessa stiriana è ben diversa dall’omologo e successivo Dracula. Come questo ama le tenebre, lei non teme la luce del sole e non predilige il riposo nei sepolcri. Carmilla è una vampira “lunare”. Se si muove di notte lo fa come le sue “antenate” Diana, Ecate, Persefone e Iside, divinità liberatrici che guidavano schiere di donne assecondando il ritmo ancestrale dell’esistenza. E se il conte rumeno è simbolo di dannazione e morte eterna, la perturbante vampira lo è, invece, di vita eterna. Solo un vampiro può sconfiggerne un altro. Il vecchio Vlad trova aperte le porte dei villaggi dove tutti sono felici, ma nessuno è contento, perché nessuno è libero, (e dove) la morte intellettuale viene spacciata per piacere supremo, allo scopo di ottenere il consenso delle vittime. Carmilla è intelligenza, amore, vera liberazione. E’ consapevolezza sui reali rapporti di forza che governano il mondo, è opposizione al pensiero dominante. Per questo proprio lei è stata scelta come musa ispiratrice dell’omonima rivista che nacque nel 1995 per volere di Valerio Evangelisti, purtroppo morto alcuni mesi fa, divenuto famoso per il ciclo di romanzi incentrati sulla figura dell’inquistore Nicolas Eymerich. La vampira di Le Fanu è l’emblema di un approccio diverso alla letteratura fantastica, e, più in generale, a quella di genere. Il neoliberismo – spiegava Evangelisti – ha colonizzato il nostro immaginario utilizzando sapientemente i mass-media. Quello che non riesce più alla letteratura mainstream per la sua incapacità di interpretare il reale e per la sua dipendenza dai grandi circuiti informativi, lo può invece fare la letteratura di genere, che grazie alla sua “popolarità” ha la possibilità di svelare a un pubblico più vasto la reale condizione di un mondo in cui dominano i trust politico-finanziari, i quali manipolano la vita di milioni di persone per “educarle” alla loro verità e alla ricerca di bisogni effimeri. Dal 2004 la rivista non è più nelle librerie, ma Carmilla vive ancora, la trovate in Rete come uno dei webmagazine culturali più interessanti e seguiti (www.carmillaonline.com) . Non solo letteratura, ma anche cinema, fumetti, politica, società, con racconti, saggi, interviste e dibattiti, rendono “Carmilla” indispensabile per tutti coloro che credono nella forza eversiva e antagonista del fantastico. Non fuga dalla realtà, dunque, ma sete di vera (contro)informazione. E di questi tempi ne abbiamo veramente bisogno.