Gaza: un appello contro l’orrore

Gaza: un appello contro l’orrore

Alla vista della devastazione e della violenza senza limiti contro bambini e persone innocenti, non bastano più le più buone intenzioni diplomatiche, visto il loro, quasi, totale fallimento, mi sono venute in mente le parole di un grande diplomatico svedese, Dag Hammarskjöld, Segretario Generale dell’ONU dal 1953 a 1961, che si trovava, nel 1961, nel Congo Belga, nella stessa situazione in cui ci troviamo oggi riguardo a Gaza. In un raduno di studenti universitari disse: «È nostro dovere sentire la responsabilità morale di una guerra in una parte remota del mondo con la stessa forza per una guerra in cui noi stessi, o coloro che ci sono cari, fossimo direttamente minacciati in senso fisico». Mi sono sembrate, queste parole, le più appropriate per cercare una via di uscita, e fare riferimento alla dignità, alla sacralità e alla inviolabilità dei più elementari diritti della persona umana. Quello che sconcerta di più è che non abbiamo più una voce libera e autorevole. Le parole di Dag, anche allora disattese, visto che morì proprio in Congo in un incidente aereo, le cui cause restano ancora nella nebbia, forse potrebbero risvegliare nel cuore dell’uomo sentimenti di vicinanza e di una serena e saggia protesta.

Fra Eugenio Clemenza, Ordine frati minori

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