“Roda” di Eleonora Bordonaro: l’anima world del canto in dialetto

“Roda” di Eleonora Bordonaro: l’anima world del canto in dialetto

Finalmente lei è tornata. «Roda», questa ultima sua fatica discografica, significa, nel dialetto gallo-italico, proprio «Lei»: ovvero Eleonora Bordonaro, cantautrice paternese, che firma un disco trasversale e contaminato, in bilico tra ricerca etno-musicologica, recupero della tradizione e storia. Ma lei è soprattutto la lingua particolarissima che lo permea: quel dialetto gallo-italico appunto del piccolo borgo di Sanfratello, nel messinese e tipico delle colonie formatesi in alcune aree interne della Sicilia, tra l’XI e il XIII secolo, in conseguenza delle migrazioni dalla Liguria e dal Piemonte meridionale (al rovescio, questa volta!) sotto la spinta dei Normanni e degli Aleramici del Monferrato che avevano intessuto legami con i potenti Altavilla. Un lavoro accuratissimo dunque, che parte da molto lontano nel tempo e nello spazio e nel quale l’elettronica e il pop, la saudade e i ritmi più sfrenati si mescolano felicemente con le trombe dei Giudei, le figure mascherate che suonano a Sanfratello durante la Settimana Santa e fulcro del disco. Anzi, a costituire il vero fil rouge che lega tutti i brani sono proprio i loro strumenti e il cromatismo delle loro musiche, intorno alle quali Puccio Castrogiovanni, arrangiatore e coautore, ha poi imbastito l’intera struttura sonora.

Ma «Roda» è anche Adelasia del Vasto (1075-1118), terza moglie di Ruggero d’Altavilla, donna decisa e capace che favorì l’immigrazione dei Lombardi innescando in Sicilia un processo senza precedenti di rinnovamento culturale, politico ed economico: è lei il Genius loci tutto al femminile dell’album. Così la musica di «Roda» diventa un viaggio trasversale, irregolare e movimentato, scaleno e fascinoso, dolente e spensierato perché in grado di abbracciare più mondi dentro quell’universo che è il dialetto gallo-italico: un certo tropicalismo di stampo mediterraneo, un tocco nostalgico e delicatissimo di Fado – «Ciro Zzirian» – il cuore pulsante delle feste popolari siciliane e della loro tradizione bandistica – come in «Pinsier» – il pop più raffinato – si pensi alla carezza del fender in «Umbra vaganti» – e appunto la tradizione trombettistica dei Giudei. «Roda» è un meraviglioso esempio di strabismo musicale: un occhio attento alla musica contemporanea, alla contaminazione di generi e stili, l’altro alla tradizione e al suo recupero: una poetica musicale che culmina in «Giuriei» (Giudei) il brano che occupa proprio il cuore del disco. Per distillare «Roda» Eleonora Bordonaro ha frequentato la comunità di Sanfratello per un quindicennio, assimilandone cultura e lingua: una parlata difficile e impervia la cui asprezza la sua voce è riuscita a sciogliere in canto: «A Simeuna di Passian dû nasc paies/ a tänta giant ghji pär na cardivarära,/ cun quoi giuriei chi sàunu e fean squaquäss […]. A virar sci trumtier chi fean pasäri/ apress di la purzian dû Venardì cun quoi sbirijuoi e li giubbi arracamäri,/ tucc i frustier arrestu sbautì.» («La Settimana di Passione del nostro paese a tanta gente sembra una carnevalata, con questi giudei che suonano e fanno fracasso […]. A vedere questi trombettieri che suonano motivetti dietro alla processione del Venerdì con quei cappucci e le giubbe ricamate, tutti i forestieri restano sbalorditi». Per la Bordonaro che si è sempre interessata di musica world e della tradizione orale isolana, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al mondo femminile – «Roda» è l’ennesima prova di una profondissima passione, esaltata da una voce davvero straordinaria: e siamo certi che tutti rimarranno sbauti dopo l’ascolto di questo disco meraviglioso.

«Roda»

Eleonora Bordonaro voce

Puccio Castrogiovanni marranzano, mandolino, percussioni, fisarmonica, corno

Marco Corbino chitarra

Salvo Farruggio batteria

Michele Musarra basso

Marina Latorraca tromba, trombone, eufonio

Pierpaolo Latina pianoforte

Denis Marino chitarra

Gionni Allegra mandola

Salvo Assenza Sax

I Lautari

I Giudei di San Fratello, Partito dei Principini sono:

Alfredo Cracò Principì direzione e arrangiamenti

Benedetto Cracò Principì, Salvo Cracò Principì, Salvatore Cracò Principì, Delfio Cracò Principì, Antonio Cracò Principì, Alfio Carrini, Salvatore Genovese, Franco Genovese, Antonio Reitano Cardillinu, Ciccio Nicosia Addarizza, Salvatore Nicosia Addarizza, Antonio Nicosia Addarizza, Benedetto Di Bartolo Cardillinu, Franco Di Franco Cicciareddu.

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