Al Donnafugata Film Festival, «Vanni il Siciliano» film documentario di Nella Condorelli

Al Donnafugata Film Festival, «Vanni il Siciliano» film documentario di Nella Condorelli

Grande attesa per l’anteprima cinematografica del film documentario «Vanni il Siciliano» di Nella Condorelli che si terrà martedi 5 agosto pv. Al Castello di Donnafugata, nell’ambito dello storico Donnafugata Film Festival, diretto da Andrea Traina. Prodotto da Factory Film con Sicilia Film Commission, la collaborazione dell’Aamod- Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, il sostegno dell’Anppia – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti Italianied il patrocinio e collaborazione del Comune di Pozzallo e di numerosi sponsor, il docufilm costituisce il terzo episodio della trilogia «Storie della Sicilia Invisibile» che Condorelli, autrice e regista siciliana, di formazione professionale giornalista, ha dedicato alla ricostruzione di vicende storiche della sua terra, dimenticate o del tutto rimosse, raccontando l’Isola delle lotte sociali tra la fine dell’ottocento ed la seconda guerra mondiale. “Vanni il Siciliano” ricostruisce e racconta la storia vera e avventurosa di Giovanni Rosa detto Vanni, ma pure Gusine Ismene, Giovanni Palma, Jean Valjean, Jean il maquisard, Captain John… Figlio di pescatori poveri della Sicilia primo Novecento, piccolo marinaio scalzo, affascinato dai viaggi per mare, quando al porto i velieri ancora stendevano le vele al sole, e quante cose raccontavano al vento quelle vele fatte di nuvole e d’aria, quante ne avevano viste: altri mari, altri porti, altre vite, e tempeste, e grandine, e bonacce… Vanni Rosa, conosciutissimo ai suoi tempi come l’Anarchico dei tre continenti, antifascista e partigiano combattente, primula rossa della polizia fascista, padre ispiratore dello statuto dell’autonomia siciliana. E con lui, nell’80.mo anniversario della lotta di Liberazione nazionale, che la generazione libertaria siciliana antifascista ha scritto pagine gloriose nella Resistenza e che per prima pensò all’autonomia siciliana come affrancamento dalla dittatura e dall’oppressione del latifondo, e che poi è stata censurata e dimenticata.

Sinossi.

Nicola, professore di italiano e scrittore di cose siciliane, torna da Milano in Sicilia, a Pozzallo, per svuotare la casa dei nonni venduta ad altri. Riaffiorano i ricordi di se stesso bambino in una lontana vacanza di natale, le corse in bicicletta lungo il mare che lo affascina, la scoperta del paese e della sua gente… Gente di mare, con l’orizzonte negli occhi. E la valigia che gli aveva regalato don Pitrinu, il sarto cuntastorie, custode delle storie dei velieri alla società marinara? Sta sempre li, sull’armadio della soffitta. E dentro ci sono ancora vecchie lettere legate insieme con lo spago, cartoline stropicciate, la foto in bianco e nero di un ragazzo… Nicola guarda, chi è questo ragazzo? Tornano voci che credeva di avere dimenticato, il pescatore al molo, la ragazza dei ricci, tornano ricordi e storie. “Nicola, questo ragazzo si chiamava Vanni, era nato qui a Pozzallo, quando neanche i tuoi nonni erano ancora nati… Abitava di fronte alla marina che ti piace tanto, e anche a lui ci piaceva assai il mare! Ah, era un piccolo grande uomo, Vanni! Ascoltate la voce del mare, ci diceva a tutti, è piena di storie che vanno e che vengono di notte come le onde, sotto il cielo stellato… Dietro i vetri della finestra, la luna d’inverno sfuma sul mare color d’acciaio e pare non esserci confine tra l’acqua e il cielo. Nicola esce di casa, va al molto, si siede su una vecchia barca rovesciata. Un ragazzino – il Nicola che era, o forse il Vanni dimenticato nella valigia, o tutti e due insieme – lo chiama, gli si siede accanto… L’orologio della chiesa batte dodici ritocchi, la luna adesso è solo un chiarore diffuso che trascina la storia vera e avventurosa di Giovanni Rosa detto Vanni il Siciliano… Nicola torna a casa, apre il suo portatile, comincia a scrivere. Titolo: «Vanni il Siciliano», primo capitolo: «Se quindici anni vi sembran pochi…»

NELLA CONDORELLI

Siciliana, autrice, regista e sceneggiatrice, si dedica da anni al documentario sociale e storico, privilegiando soggetti sulla “storia invisibile” delle donne, dei movimenti, dei popoli. Giornalista di formazione, ha lavorato a lungo in organi di stampa e in canali di approfondimento documentaristico della Rai Radiotelevisione Italiana. Tra i riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera nell’informazione ai annoverano il “Premio Nazionale Cronista – Coppa del Capo della Polizia” per i suoi documentari sulle donne del Sud del mondo; il “Premio Calamaio Sasso Marconi” intestato a Enzo Biagi per l’innovazione del linguaggio narrativo nell’audiovisivo. Tra i riconoscimenti avuti in ambito cinematografico si annoverano il Premio Nastro D’argento 2021- Selezione Cinquina Sezione Docufilm sceneggiatura e regia, il premio del Pubblico Visioni dal Mondo Festival Internazionale del Documentario Milano 2021, la nomination per il miglior film straniero LASA Latino American Society of Arts 2021 per il film documentario “La storia vergognosa. Cuntu d’amore e di riconoscenza all’Umile Italia”. Nata a Catania, dopo la laurea in Lettere, e l’abilitazione alla professione di giornalista, a partire dai primi anni Novanta si è dedicata alla narrazione documentaristica. I suoi documentari sono stati presentati in numerosi festival cinematografici nazionali ed internazionali quali la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e il Taormina Film Fest, e diffusi dal canali RAI Radiotelevisione Italiana, Rai Cultura Rai Storia e Raiplay. E’ co-autrice del soggetto del documentario Triangle, per la regia di Costanza Quatriglio, Premio Nastro d’Argento 2014, Premio Cipputi Torino Film Festival.

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