ATTRAVERSO, LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO DEL CANOVACCIO
E’ già da tempo aperta la campagna abbonamenti per la stagione 24/25 del Teatro del Canovaccio di Catania.
La nuova rassegna si chiamerà “Attraverso” perchè gli spettacoli in programma intendono compiere un percorso attraverso la vita, le esperienze, le riflessioni, le storie di tanti personaggi e di tanti momenti per accompagnare lo spettatore nel mondo del teatro di sperimentazione -da sempre la cifra distintiva del Canovaccio- che offra approfondimento e intrattenimento.
“Attraverso” l’attore in scena lo spettatore entra in un’altra realtà, quella della finzione, che è spesso più autentica, e “attraverso” le parole e la gestualità il teatro si fa veicolo di racconto e imitazione. “Attraverso, anche nella sua assonanza con universo, desiderio che diventa atto, desiderio di fare nelle infinite possibilità, molte ancora da scoprire. Attraverso, elogio della possibilità.”
Si comincia nel mese di novembre (8,9 e 10) con una produzione di Bottega del pane in collaborazione con Teras Teatro che porta in scena TERAS, TIRESIA, un testo di Valeria La Bua. La regia sarà della stessa La Bua e di Davide A. Toscano, in scena Rita Fuoco Salonia.
“In un momento indefinito – che può essere ora e sempre – un uomo, che ci rappresenta tutti, evoca dal regno dei morti l’indovino Tiresia. Il profeta in un primo momento risponde alle domande che gli vengono poste, poi comincia a ripercorrere la propria vita, convinto che molte delle cose tramandate non siano state raccontate nel modo giusto. Il lungo viaggio del suo racconto è il viaggio di tutti noi: il viaggio eroico dei mortali, che nascono nella certezza della fine di tutte le cose.”
Il 13,14 e 15 dicembre andrà in scena QUANDO IL CUORE FA BUM BUM, testo e regia di Franco Giorgio, con Fiorenza Barbagallo, Concetto Venti e Giovanni Zuccarello. produzione: teatro del Canovaccio e centro Teatro studi ETS
“Che cos’è l’amore? È la domanda che tutti ci poniamo, da sempre, senza però trovare una risposta esaustiva. Proprio perché l’amore è una percezione soggettiva ed è un sentimento troppo ampio per poter essere esplicitato in maniera esauriente con una semplice ed univoca risposta. Il testo si dipana nella classica e scontata triade: Lei, Lui e l’Altro. Un menage à trois che, pur nella sua frivolezza, esplora, con leggerezza e umorismo, le aspettative, le debolezze, le emozioni degli esseri umani, soprattutto quando l’età giovanile è già volata via e nuove e vaghe “illusioni” frullano per la testa, degli uomini soprattutto. “
Sarà ospite del teatro, nelle sere del 10,11 e 12 gennaio, una compagnia di Firenze, la Compagnia Teatri d’Imbarco, con una sua produzione: LA CAMERIERA DI PUCCINI, testo e regia di Nicola Zavagli, con Giovanni Esposito e Beatrice Visibelli.
“Uno spettacolo che unisce musica e teatro, alternando al racconto drammaturgico le apparizioni in musica delle celebri eroine pucciniane. Siamo nel 1908, Arriva da Firenze un giovane giornalista per intervistare il Maestro. Viene accolto da Marianna, la cameriera di casa che racconterà le emozionanti storie delle opere Pucciniane e le pieghe più intime della sua vita. Il racconto dell’appassionata cameriera si tingerà anche di giallo, prendendo il risvolto di un’indagine tra le pieghe di quel mistero che avvolse casa Puccini: il caso Doria Manfredi, per il quale furono coinvolti il maestro e la moglie.”
E ancora ci sarà , il 7,8 e 9 febbraio, un’altra compagnia ospite, viene da Lamezia Terme, con la produzione TIP teatro scenari visibili e lo spettacolo IL VESPRO DELLA BEATA VERGINE, testo Antonio Tarantino regia: Mauro Lamanna Con Dario Natale.
“Un padre è venuto a riprendersi il corpo del figlio, morto suicida nelle acque dell’Idroscalo. Nell’attesa che l’autopsia si compia egli rievoca, nell’oscurità di un obitorio, come, nel corso di una tumultuosa telefonata notturna, abbia aiutato – nell’apparenza di assecondarne la follia – quel figlio nell’affrontare e superare gli ostacoli e le trappole del trapasso. Un’estrema decisione genera un’intesa fatale in un linguaggio estremo: capace cioè di sciogliere i nodi di un’esistenza “drammatica” densa di casi arruffati, di accidenti. Ciò che può favorire, al di fuori di ogni liturgia, l’incontro con il mito. Così, per vie casuali, siccome la poesia è l’occasione, l’eroe perviene a una consapevolezza, sia pur opaca, dell’inevitabilità della tragedia: inevitabilità che domanda l’innoce- nza dell’eroe, la cui sorte è costretta in un conflitto di forze remote ed estranee. Tali da impedire l’affacci- arsi dell’idea stessa di giustificazione. Questo genera in un lui una sofferenza tragica che, se pur non lo redime (da cosa poi?), lo rende partecipe di una favola originaria, di un’identità.”
Nelle date del 28,29 e 30 marzo sarà ancora Teras Teatro a offrirci una pièce originale, LA VITA SESSUALE DI GUGLIELMO SPUTACCHIERA, dal romanzo di Alberto Ravasio
Con Roberta Amato, Daniele Bruno, Loriana Rosto
“Guglielmo Sputacchiera, inetto sociale e sessuale si sveglia trasformato in ciò che più gli manca: una donna. È diventato una donna. Ma cosa è stato? L’abuso di pornografia, il surriscaldamento globale, gli amici del liceo, uno scherzo di Dio? Un po’ Samsa, un po’ Fantozzi, un po’ soldato Sc’vèik, il giovane lascia la casa dei suoi e parte per un’avventura surreale e realista. Sulla sua strada incontrerà paesani cattonazisti, la dottoressa che palpa, il santone mariano e tutta la tipica fauna dell’orrore provinciale, fino a un epilogo un po’ osceno, ma che è anche il solo possibile. Lo spettacolo, tratto dall’omonimo romanzo, affronta con crudele sarcasmo alcuni temi del nostro tempo: la digitalizzazione della vita e della sessualità, l’inconciliabile rapporto con la generazione dei padri e la disperazione economica del nuovo proletariato colto.”
L’ultimo spettacolo andrà in scena il 9,10,11 maggio e sarà una produzione del Teatro del Canovaccio: PRIMA NOTTE, dall’omonima novella di Luigi Pirandello, adattamento: Rita Stivale.
Con Fiorenza Barbagallo, Iolanda Fichera, Pippo Marchese, Stefania Micale, Saro Pizzuto, Agata Raineri,
Giovanni Zuccarello
“I concetti di amore, sessualità (negati da altri o inibiti per propria scelta), il desiderio del matrimonio, si ritrovano spesso, nell’opera pirandelliana, indissolubilmente legati al concetto di morte. Che il matrimonio sia considerato da Pirandello un trapasso ad altra vita, si può comprendere con evidenza dalle connotazioni lugubri, funeree, luttuose che assume qui il racconto di Prima Notte. La circostanza umana che si viene a creare ne è una chiara metafora. Il bisogno di legarsi a un’altra metà è qui spiegato da Pirandello come una forzatura, un salto nel vuoto, un tuffo a occhi chiusi che può tradursi in vita o morte. Intriso di un umorismo tipicamente pirandelliano, sempre strisciante, e a volte perfino grottesco l’autore non rinuncia mai a puntare il dito e denigrare la vile razza umana, coi suoi imbrogli e i suoi assurdi compromessi. Con le continue false apparenze che coprono e giustificano i veri sentimenti dei personaggi della storia. Questa è la nostra chiave di lettura. Una storia dolce-amara dai toni comunque leggeri e a volte perfino spassosi.”
“Attraverso” sei spettacoli molto diversi fra loro il Teatro del Canovaccio ci promette un viaggio nel gioco della scena e nella complessa umanità e sappiamo bene che non ha mai tradito una promessa.