Lo scrittore e le arti visive: Leonardo Sciascia amateur d’estampes, 2024-2025
Lo scrittore e le arti visive: Leonardo Sciascia amateur d’estampes, 2024-2025
«Le stampe – diceva Sciascia – son un piacere solitario come la lettura». Il «diletto» dello scrittore di Racalmuto per lastre, morsure, puntasecca, acquaforte, acquatinta e xilografia, «arti difficili a praticarsi, specie nell’impazienza dell’oggi», trova eccezionale testimonianza, in occasione della XI edizione del premio biennale omonimo, nel catalogo «Leonardo Sciascia amateur d’estampes, 2024-2025», raffinatissimo progetto editoriale di Vasco Scandurra, che ha raccolto l’eredità del padre Angelo poeta ed editore delle ormai leggendarie «Il Girasole Edizioni». La curatela è stata affidata a Sara Parisi, docente all’Università di Warwick, a Coventry che si occupa del rapporto fittissimo tra Sciascia e le arti visive, condensato pure nella sua tesi di dottorato. Sara Parisi mostra come sono state proprio le arti visive ad informare la narrativa sciasciana: un legame intimo e stretto «che ha influenzato – scrive Francesco Izzo, presidente dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia – la sperimentazione inter-artistica raggiunta nelle opere della maturità.» Come i precedenti dieci, anche questo catalogo raccoglie gli artisti – ventisette – invitati da un comitato organizzativo e che con le loro incisioni concorrono per il concorso il quale, come i precedenti, prevede un ciclo di esposizioni – tra Roma, Firenze, Venezia e Milano – che culmineranno nella mostra conclusiva proprio nella Sala della Balla del Castello sforzesco di Milano nel febbraio 2025. Il volume, seguendo una tradizione consolidata accoglie in appendice una sezione dedicata ad un artista che Sciascia apprezzava in modo particolare: quest’anno è la volta di Mario Calandri, cui Sciascia dedica una attenta presentazione, presente nel volume, con la solita intelligentissima discrezione, «trattandosi – scriveva – di noticina, più divagazione che altro: ma sono un dilettante». In poche righe Sciascia apre uno sguardo assai attento, tra l’altro, sull’amicizia tra Calandri e Maccari, della loro affinità, del loro essere artisti puri «restii a far mostre, […] non intesi al vil guadagno, alle più o meno arteficiate quotazioni, ai prezzi. Che è noncuranza, quella riguardo ai prezzi, che in questo nostro mondo si paga; e non è un giuoco di parole.» Tutti i testi nel volume sono presenti nella versione inglese e francese.
(Immagine: Mario Calandri, «Marzo», Acquaforte, 1988).
Leonardo Sciascia amateur d’estampes, 2024-2025, Il Girasole Edizioni, 2024, s.i.p.