“Orizzonti Verticali”: teatro, danza, musica, incontri, performance, installazioni all’ombra delle Torri di San Gimignano

“Orizzonti Verticali”: teatro, danza, musica, incontri, performance, installazioni all’ombra delle Torri di San Gimignano

L’edizione 2024 di «Orizzonti Verticali – Arti sceniche in cantiere» si snoda dal 31 luglio al 3 agosto nelle splendide location di San Gimignano (Siena), una delle mete più iconiche della Toscana, eletta Patrimonio dell’Unesco nel 1990. Il festival inanella appuntamenti di danza, teatro, musica, performance, incontri, installazioni e si avvale della direzione artistica di Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini. Curata dalla compagnia Giardino Chiuso, in collaborazione con Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, la rassegna è realizzata con il contributo di Regione Toscana e Comune di San Gimignano – Assessorato alla Cultura, nell’ambito della manifestazione «Accade d’Estate 2024». «La XII di Orizzonti Verticali – dichiarano Tuccio Guicciardini e Patrizia De Bari – apre nuovamente gli spazi di San Gimignano al teatro, danza, musica e performance contemporanei, che diventano palcoscenici naturali, peculiari e creativi. Fin dalla sua nascita il festival rivolge lo sguardo alle nuove forme d’arte in dialogo con la propria genesi, la propria storia. La concentrazione in pochi giorni delle proposte costringe gli artisti, la critica e il pubblico in un contatto molto stretto, condizione che alimenta quella dialettica necessaria ad una crescita intellettuale collettiva, sicuramente propositiva. L’immagine di Orizzonti Verticali quest’anno vede la città e le sue radici. Radici che non vanno assolutamente dimenticate anche se “invisibili agli occhi”. Sono proprio loro che reggono e amplificano i nostri pensieri. Sono le nostre radici che renderanno più solide le costruzioni orizzontali, più alte e più maestose le verticalità. L’obiettivo, per gli anni futuri, sarà quello di continuare la costruzione, in cantiere fin dalla nascita di Orizzonti Verticali, di questa cittadella della cultura, un ampio palcoscenico dove i vari linguaggi dell’arte scenica si incontrano, dalla tradizione alla ricerca contemporanea, riposizionando la creazione e la produzione artistica nel suo ruolo sociale più nobile. I tempi che stiamo vivendo sono in una mutazione vorticosa e, forse, poco prevedibile. La perdita continua delle professionalità nel nostro settore, e le nefaste tendenze politiche attuali relative allo spettacolo dal vivo, scombinano le certezze e minano le nostre radici come un fertilizzante velenoso, inaridendo la menti artistiche e i processi creativi per la realizzazione delle opere d’arte. Quindi l’individuazione di un luogo adatto e confortevole dove coltivare i pensieri, critici e artistici, diventa una priorità necessaria alla germogliazione delle idee e delle utopie. Perché, questo è innegabile: «Il teatro – diceva Guicciardini – è un modo di conoscere il mondo con forze non solo razionali, ma anche emozionali. È il luogo delle contraddizioni: e dove c’è contraddizione c’è vita, c’è dialogo e si costruiscono le utopie».

Programma

Il festival si apre il 31 luglio alle ore 18 al Bar Le Torri di Piazza Duomo con la performance VIS À VIS della compagnia Egribianco, interpreti Gianna Bassan e Vittorio Criniti. È un lavoro urbano che si svolge per strada e per questo è fruibile da tutto il pubblico, l’argomento trattato è molto semplice: una coppia seduta al bar che si confonde con gli altri avventori. Ad un certo punto qualcosa scatta e la performance ha inizio. “Questo è sorprendente –racconta il coreografo Raphael Bianco – e ci piace proporre Vis a vis perché è un modo diverso di accostare il pubblico, di stare insieme al pubblico e soprattutto di coinvolgerlo direttamente. Non vi sono spettatori passivi, ma spettatori all’interno delle dinamiche perché sono seduti al bar insieme ai danzatori. Questo crea una sinergia, un dinamismo molto particolare.” Le note del tango di Astor Piazzolla accompagnano gli umori della coppia che passano dalla rabbia, all’amore, dalla passione, alla complicità. Vis à vis si replica alle 20 alla Rocca di Montestaffoli e il 1 agosto alle ore 11 da Magnino Bistrot – P.tta Filippo Buonaccorsi 5.

In un luogo segreto del borgo, il Sottomondo, va in scena il 1 agosto alle ore 19 ENTANGLEMENT, il lavoro coreografico del Duo Zakuro, vincitore del Premio Twain_direzioniAltre 2021(replica il 2 agosto alle ore 18) Entanglement nasce dall’indagine di Jennifer Rosati e Lorenzo Di Rocco su un affascinante concetto appartenente al mondo delle particelle: l’entanglement, quel misterioso fenomeno della meccanica quantistica già definito da Einstein come “un’azione a distanza”, in cui due microparticelle, inizialmente fatte entrare nello stesso stato quantico, possono risultare connesse anche se poste successivamente a grande distanza una dall’altra. Dall’esplorazione di questo micro fenomeno scaturisce una riflessione sul rapporto tra atomo e uomo, intesi come uno la riproduzione in scala dell’altro e l’ipotesi che il fenomeno dell’entanglement possa verificarsi anche nella nostra realtà. Scagliati in una dimensione in cui micro e macro si fondono, due corpi la esplorano, mossi verso un incontro involontario; entrando uno nello spazio intimo dell’altro iniziano a comunicare e, attraverso un incessante contatto, intrecciano i fili di una connessione creando immagini di esperienze passate, presenti o future, attraverso una delle forme più emblematiche del contatto umano, “l’abbraccio”. Alle 21.15 alle Piazza Pecori segue il gruppo teatrale romano Eat the catfish con TRE LIRICHE, spettacolo vincitore del festival Direction under 30 (Gualtieri), del festival Intransito (Genova) e del festival Pillole (Roma). Con la regia e la drammaturgia di Jacopo Neri Tre liriche esplora il nesso tra amore e paura: paura del coinvolgimento, durante le prime fasi della relazione, paura della perdita, mentre il rapporto si fa più stabile, paura dell’oblio della vita condivisa, quando la storia sta ormai volgendo al termine.

Lungo il corso dello spettacolo, l’Io parlante tenterà in tutti i modi di controllare l’inevitabile volubilità dei legami umani, adottando i comportamenti più surreali dentro e fuori la vita di coppia, nell’utopica ricerca di una sicurezza totale. I tre attori Dario Caccuri, Chiara Ferrara, Jacopo Neri incarnano le diverse parti di una sola identità presa nei travagli dell’amore: la parte razionale, che vuole risolvere il turbamento con la logica, quella emotiva, che cerca costantemente di mediarlo, quella inconscia, infine, che lascia esplodere nel mondo tutto il carico dionisiaco del dolore. In accordo alla complessità delle tematiche trattate, Tre liriche si serve di linguaggi fortemente ibridi: uno stile testuale che mescola elementi narrativi, elementi poetici e quelli propri del monologo classico; una partitura musicale che unisce acustico, elettronico e rumoristico; una recitazione in bilico tra naturalismo e studio dell’espressività vocale al microfono. Evento atteso il 2 agosto la prima regionale del concerto dell’Accademia Musicale Chigiana alla Galleria Continua alle ore 21.15: A MAN IN A ROOM, GAMBLING di Gavin Bryars, protagonisti il Quartetto Nous (formato da Ekaterina Valiulina, Alberto Franchin, Sara Dambruoso, Riccardo Baldizzi), con la partecipazione di Giuseppe Ettorre al contrabbasso e Angelo Romagnoli, voce recitante. «A Man In A Room, Gambling è una straordinaria scultura sonora, l’invenzione di uno spazio mentale che esiste esclusivamente nella mente dell’ascoltatore. C’è un uomo in una stanza che gioca d’azzardo nella tua testa.»

La composizione del 1992 è una delle opere più rappresentative scritte dal celebre musicista britannico Gavin Bryars su commissione di Artangel, un’organizzazione artistica londinese fondata da Roger Took e diretta dal 1991 da James Lingwood e Michael Morris, che ha commissionato e prodotto una serie di notevoli opere site-specific, oltre a diversi progetti per TV, film, radio e web. Per la realizzazione Bryars si è avvalso per la parte testuale della collaborazione dello scultore spagnolo Juan Muñoz, che con la sua opera ha indagato la relazione tra artista e spettatore, esprimendo tutta la propria fascinazione per la magia, l’illusionismo, l’ironia, il gusto del paradosso e la finzione nel racconto. L’artista amava autodefinirsi un “narratore” e si è interessato anche alla sceneggiatura e alle arti uditive, specialmente radiofoniche. Il progetto è stato concepito come una serie di 10 episodi della durata di circa 5 minuti ciascuno, che descrivono diverse strategie impiegate nei giochi di carte. Il testo è intervallato e frammentato dalla musica ed è espresso in modo volutamente tecnico, con una precisione quasi scientifica. Le spiegazioni sembrano formule chimiche o ricette di cucina; gli ascoltatori sentono una voce melliflua che recita le istruzioni, ma per quanto provino a concentrarsi, si dovranno confrontare sempre di più con l’impossibilità di seguirle tanto da finire per esserne spiazzati. L’opera è racchiusa perciò nell’assurdità del tentativo di ricostruire un’esperienza visiva senza l’uso di immagini. Originariamente era destinato ad essere trasmesso radiofonicamente, all’ora della radio cronaca della tarda serata, in dieci distinti appuntamenti. Ogni segmento inizia con: «Buonasera. Oggi vi insegneremo il tal trucco». Muñoz e Bryars immaginavano un ascoltatore che guidava di notte lungo un’autostrada, confuso da questa curiosità fugace e forse enigmatica. Ascoltando la serie compressa in un’unica sequenza, il senso di irrealtà è accentuato come se il programma stesso fosse un trucco per il quale il suono e il ritmo, sia della parola che della musica, affascinano trascendendo il proprio significato testuale in un assurdo controsenso, un’illusione della sensibilità e del pensiero, un gioco in cui tutte le informazioni vengono fornite ma finiscono in ogni caso per rimanere occulte. Il 3 agosto alle ore 19 nella loggia del Teatro in Piazza Duomo Teatro Studio Krypton presenta BODYSCAPING/Architetture Dinamiche per il Corpo di Massimo Bevilacqua. BODYSCAPING è un’opera che mixa performance, videoinstallazione e sound design, in cui viene sperimentato l’utilizzo di tecnologie interattive per creare una partitura drammaturgica in cui il corpo agisce per rileggere paesaggi urbani e naturali. Partendo da una riflessione sulla radice etimologica comune alle parole “abito” e “abitare”, Bevilacqua si sofferma sulle abitudini e l’identità che la nostra “seconda pelle” comunica attraverso il suo linguaggio e come attraverso questa il nostro essere occupi gli spazi che abitiamo. Il performer indossa un abito/scultura la cui superficie è esaltata dalla dinamicità delle elaborazioni visuali e, grazie ai sensori di movimento, attiva paesaggi sonori e narrazioni simboliche inusitate. Il corpo con la sua sovrastruttura si espande e si contrae grazie alle sollecitazioni percettive di suono, luce e immagine, dando vita ad un’architettura mutevole e in movimento. La performance si configura come un live electronics in cui il corpo diventa strumento in dialogo con i quattro musicisti e si sviluppa in 8 quadri, in ognuno dei quali la composizione musicale percorre un ambiente, un paesaggio specifico della città e della natura. La scena è una installazione video generata attraverso quella che nella fotografia analogica è definita come tecnica della “doppia esposizione”, in cui il corpo in movimento diventa luogo che abbraccia il paesaggio e si confonde con esso dandogli nuove forme e nuovi ritmi. Al termine della performance gli artisti incontreranno il pubblico. Alle ore 21.15 la Rocca di Montestaffoli accoglie l’ultimo appuntamento in calendario: NON TUTTI SANNO CHE… della compagnia di danza Resextensa, con l’ideazione e la coreografia di Elisa Barucchieri. NON TUTTI SANNO CHE… è un racconto, un viaggio, una scoperta, che porta a visitare i meandri complessi, colorati e inaspettati della creazione artistica. Come si arriva a decidere che una cosa vada bene piuttosto che un’altra? come si arriva a dire, “Ecco!!”? Come si inventa, e cosa si combina per arrivare a uno spettacolo compiuto, pronto da presentare al pubblico? Un dietro “le quinte” che permette allo spettatore di scoprire altri aspetti e altri punti di vista, solitamente nascosti. E, nel viaggio, si svelano insegnamenti e aneddoti indimenticabili dei grandi maestri. Completa il programma del festival l’incontro con Anna Maria Monteverdi dal titolo I NUOVI LINGUAGGI DELLA SCENA, che avrà luogo il 2 agosto alle ore 19 alla Rocca di Montestaffoli.

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