๐ข๐ง๐ง๐ข ๐ ๐ ๐๐ญ๐ญ๐ข, ๐ฆ๐ฒ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ผ ๐ฒฬ ๐๐ป ๐๐ผ๐ด๐ป๐ผ, al Piccolo Teatro della Cittร di Catania
Liberamente ispirato al capolavoro di Federico Fellini.
Testo e regia di Gisella Calรฌ. Con Emanuele Puglia, Ornella Brunetto, Carmela Buffa Calleo, Cindy Cardillo, Egle Doria, Barbara Gallo, Laura Giordani, Laura Sfilio e con Lorenzo Aliotta Scene e costumi Vincenzo La Mendola assistente musicale Marco Genovese, direttore di coro, vocal coach Iole Patronaggio, aiuto regia Ettore Iurato. Produzione Associazione Cittร Teatro
โLe donne sono creature stupendeโ
Era giร successo che lโiter che portรฒ Federico Fellini a realizzare il suo capolavoro, Otto e mezzo, divenisse oggetto di rappresentazione teatrale sotto fomra di musical. Era successo a Brodadway, nella piรฉce del commediografo italiano Mario Fratti, dal titolo Nine, che poi ebbe anche una versione cinematografica nel 2009 sotto la direzione di Rob Marshall.
Adesso รจ successo di nuovo, a Catania, al Piccolo Teatro della citta, dove Gisella Calรฌ, attrice e regista, insegnante di Musical e recitazione, ha ripreso la vicenda molto nota che il film racconta in una nuova chiave di lettura e ha confezionato una diversa messa in scena musicale.
In unโintervista la Calรฌ ha affermato che โlo spettacolo racconta i due anni di reale crisi personale di Fellini/Anselmi che precedono lโinizio delle riprese del film. Una crisi disegnata e scritta dallo stesso regista nel โLibro dei Sogniโ
Nel 1963 Federico Fellini era reduce dai successi mondiali della Dolce vita e chiede al suo storico sceneggiatore, Ennio Flaiano, di cominciare a scrivere un nuovo soggetto. La gestazione fu lunga e difficile. Quanto difficile e ostacolata da continue discussioni e cambiamenti lo ha raccontato Flaiano in molte occasioni, ma lo ha raccontato lo stesso Fellini nel testo citato, che รจ una sorta di confessione, intitolato Libro dei sogni, pubblicato solo nel 2008.

Rispetto alla Dolce vita, i temi del film sono piรน o meno gli stessi, ripresi ed esasperati, anche se lโambientazione viene spostata da Roma a una stazione termale. Il giornalista diventa un regista pieno di ricordi ed incubi, giunto alle terme per guarire dalla malattia che lo perseguita, la malattia che รจ sempre la stessa: la noia.
La mondanitร e la frivolezza, tema centrale della Dolce vita, vanno in vacanza anche loro ma non si attenuano, anzi. Ma accanto alle cose frivole cโรจ una processione di pretini e pretoni, prelati e cardinali, assillante presenza dellโautoritร ecclesiastica dovuta allโeducazione cattolica. Il regista Guido (Federico) deve fare un film ma lโatto della creazione gli riesce impossibile.
Per arrivare allโispirazione si dovrร attraversare un lungo percorso di riconciliazione col mondo attraverso i ricordi e i sogni dove lโinfanzia che ritorna con tutti i suoi sapori, il desiderio di una convivenza pacifica di tutte le donne della sua vita con lui, il suo pensiero fisso erotico, confluiscono nella geniale idea che sia proprio questa la trama: la confusione della sua mente diventerร lโoggetto del film.
La frammentazione del femminile rimanda a una inconciliabilitร fra amore affettivo ed amore erotico, ad un inconscio senso di colpa per il legame incestuoso rivolto alla madre. Le memorie dโinfanzia tornano a fargli visita: Anselmi si ritrova bambino in Romagna, in un collegio cattolico e sulla spiaggia dove incontra la Saraghina, donna giunonica che incendia di fantasie proibite i desideri infantili.
Questa frammentazione nel film del โ63 รจ individuata come la causa scatenante di tutta la vicenda che รจ un cammino nellโinconscio. La scelta di Gisella Calรฌ รจ stata quella di capovolgere il punto di vista per realizzare uno spettacolo corale dove le protagoniste sono loro: le donne di Guido.
Attorno a Guido Anselmi, interpretato da Emanuele Puglia, interagiscono, si muovono, nove donne in un caleidoscopio di personalitร e concretizzazioni del vissuto di un uomo in crisi e in cerca di se stesso. Il motivo narrativo del film si dissolve in una occasione fornita a sette attrici che definire magnifiche ci sembra piรน che pertinente.
Come nei film del regista romagnolo, sulle scene del Piccolo abbiamo visto una successione di quadri paragonabili alla dimensione surreale con cui nel sogno si mescolano eventi e sentimenti, suggestioni e frammenti di ricordo, proiezioni di desideri e rimozioni forzate.
La scelta della chiave del musical -quasi necessaria ed automatica se pensiamo alla meravigliosa colonna sonora scritta da Nino Rota- ha alleggerito il processo del racconto e ha offerto al pubblico esibizioni musicali e coreografiche da vere performer.
I riferimenti al film non sono traditi nella ricostruzione dei personaggi (anche grazie ai costumi e al trucco affidati alla perizia di Vincenzo La Mendola), pertanto sono facilmente recuperabili dallโimmaginario collettivo le figure della moglie Luisa, (nel film Anouke Aimรจe) Egle Doria, di Carla (Sandra Milo) Laura Sfilio, di Claudia (Claudia Cardinale) Ornella Brunetto, della Saraghina, Laura Giordani, della madre, Barbara Gallo; sono vestite come nel film, si muovono come nel film, hanno lo stesso ruolo, in piรน cantano e ballano, dal vivo con maestria e verve personale.
In questa rappresentazione tutta al femminile la Calรฌ ha costruito anche il personaggio della produttrice, affidato a Carmela Buffa Calleo, francese, che assilla Guido, avendo investito grosse cifre sul film, ma nello stesso tempo seduce. La sua caratterizzazione oscilla fra il rigore di un imprenditore e il burlesque ammaliante delle music hall parigine. Si aggiungono a lei, in un tripudio di femminilitร e fascino, cantando e ballando, nella danza delle Folies Bergรจre, tutte le protagoniste in scena.
Sono brave tecnicamente, sono convincenti, sono ironiche, sono belle, sono ricche di empatia, sono commoventi e delicate. Davvero difficile sarebbe esprimere una classifica di bravura anche perchรฉ si nota che non cโรจ gara fra loro ma complicitร e gioco di squadra. Quello che si puรฒ dire รจ che rimane sicuramente scolpita come un flash abbagliante, lโimmagine di Laura Giordani nei panni della Saraghina: ha una voce โnegraโ potente, gioca con la fisicitร della seduzione con autoironia e delicatezza, sprigiona energia e diverte. In mezzo a loro Emanuele Puglia, nel ruolo che era stato di Marcello Mastroianni, sembra quasi stordito dal carosello di donne che costellano la sua vita e sembra porgere ad ognuna di esse una versione diversa di sรฉ, uno spunto per farle apparire ed esibirsi in una forma piรน che smagliante dentro a un gigantesco sogno. Un meccanismo perfetto per una squadra vincente di donne, guidate da una donna, che sono โcreature stupendeโ
Lo spettacolo andrร in replica straordinaria domenica 2 marzo.
Foto di Dino Stornello dal Web