Al via «In Volo», il nuovo cartellone del Teatro Biondo, diretto da Pamela Villoresi

Al via «In Volo», il nuovo cartellone del Teatro Biondo, diretto da Pamela Villoresi

Dal titolo In Volo, la nuova stagione del teatro stabile della città di Palermo è un viatico per un cammino di transizione, che vuole condurre e gli spettatori verso unepoca di più solide certezze e di rinnovato umanesimo. Ali dispiegate verso il futuro ma con gli occhi rivolti alla memoria, In Volo, attraverso il recupero dei classici e la proposta di nuove scritture si pone capofila e guida per capire sia la storia che il presente, dando agli spettatori gli strumenti per leggere la realtà che li circonda, e infine trasformarla. La programmazione prende il volo il 12 ottobre in Sala Grande, con un evento speciale fuori abbonamento, Motion, time, space coreografie di Carolyn Carlson, musiche di Gianni Gebbia eseguite dal vivo, con Arabella Scalisi e Valeria Zampardi, una produzione Teatro Biondo di Palermo. La coreografa statunitense, in residenza, conduce un laboratorio rivolto agli allievi della Scuola di recitazione e professioni della scena”, il cui esito sarà una performance aperta al pubblico, alla quale prenderà parte la stessa Carlson insieme al musicista Gianni Gebbia. Trasmettendo agli allievi i principi appresi alla scuola di Alwin Nikolais, una tecnica rigorosa di relazione tra energia, spazio e tempo, attraverso l’improvvisazione e le esplorazioni compositive il danzatore-poeta scopre il proprio potenziale creativo. La programmazione continua in Sala Strehler, dal 16 al 27 ottobre 2024, con una prima assoluta, Di giorno e di notte di Beatrice Monroy, libero adattamento dal romanzo Notte, giorno, notte (ed. Perrone, Roma 2023). Una produzione Teatro Biondo Palermo, regia Cinzia Maccagnano, scene e costumi Valentina Console con Simona Malato, Viviana Lombardo, Dario Muratore, Giuseppe Randazzo e Maria Chiara Pellitteri. Di giorno e di notte è un cold case che si rivela poco alla volta, lasciando lo spettatore sospeso fino alla fine. Notte dopo notte i protagonisti si trovano a dover fare i conti con la storia di una Palermo che, nei primi anni ’90, ha per sfondo la mafia innominata. La protagonista ricostruisce una verità che non vorrebbe conoscere, una tragedia personale che si rispecchia nella grande tragedia collettiva. Dal 25 ottobre al 3 novembre 2024, prima nazionale in Sala Grande, Guerra e pace di Lev Tolstoj, adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco, regia di Luca De Fusco, con Pamela Villoresi, Federico Vanni, Paolo Serra, Giacinto Palmarini, Alessandra Pacifico Griffini, Raffaele Esposito, Francesco Biscione, Eleonora De Luca, Mersila Sokoli e Lucia Cammalleri, una produzione Teatro Biondo Palermo / Teatro di Roma – Teatro Nazionale / Teatro Stabile di Catania. Dopo il successo dell’anno scorso con Anna Karenina, i teatri stabili di Palermo e Catania uniscono le loro forze per realizzare lideale com- pletamento di un dittico ispirato alla grande letteratura di Lev Tolstoj. In Sala Strehler, dal 30 ottobre al 3 novembre 2024, Astolfo 13 progetto di Giulio Musso e Federico Pipia, con Giulio Musso, testo di Giulio Musso. Musiche, regia, elettronica dal vivo, sound design e video scenografie Federico Pipia, percussioni, gaita, lira, liuto dal vivo di Michele Piccione. Una produzione Teatro Biondo Palermo, Astolfo 13 è una rielaborazione in chiave contemporanea di alcuni episodi dellOrlando furioso di Ludovico Ariosto, proposti attraverso modalità narrative derivate dal cunto siciliano e dallOpera dei pupi, e intrecciati con un racconto dei nostri giorni. Dal 5 al 10 novembre 2024, Abrahams Barn / Figli di Abramo, Un patriarca, due figli, tre fedi e un attore, di Svein Tindberg, adattamento di Stefano Sabelli, traduzione e regia di Gianluca Iumiento con Stefano Sabelli, proiezioni Kezia Terracciano, produzione Teatro del Loto, in Sala Strehler. Affabulazione, ironia, riferimenti allattualità sono le chiavi per far rivivere, come in un mistero buffo, storia, mito e leggenda del primo credente monoteista dellUmanità. Una storia raccontata attraverso due personaggi in scena, un attore e una guida palestinese appassionata di film western, che partiranno alla volta di Gerusalemme alla ricerca dellAbramo perduto. Dal 20 novembre all1 dicembre 2024, sempre in Sala Strehler, la seconda prima nazionale con Mille modi per dire ti amo di Neil LaBute, traduzione di Monica Capuani, regia, scena e luci di Luca Mazzone, produzione Teatro Biondo Palermo per gentile concessione dellAgenzia Danesi Tolnay. Una storia che ci farà scoprire come in una apparente routine quotidiana, dai colo- ri borghesi pastello, si possa insinuare il precipizio dellabisso dettato dalla passione. Quel fremito travolgente che porta in sé l’energia vitale irrazionale dei sensi e che si mescola con lonta dello stravolgimento di una vita in apparenza soddisfacente e per bene”. Dal 22 novembre all1 dicembre 2024, la Sala Grande ospiterà una seconda prima nazionale con Extra moenia, uno spettacolo di Emma Dante, con Roberto Burgio, Italia Carroccio, Adriano Di Carlo, Angelica Di Pace, Silvia Giuffrè, Ga- briele Greco, Francesca Laviosa, David Leone, Giuseppe Marino, Giuditta Perriera, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi e Daniele Savarino, produzione Teatro Biondo Palermo, in coproduzione con Atto Unico – Carnezzeria e Sud Costa Occidentale, coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma. Extra moenia, che in latino significa fuori dalle mura della città”, vuole indicare un evento o unattività svolti fuori dalla sede appropriata. Lo spettacolo racconta i momenti di una giornata qualunque in cui una comunità si sveglia, si prepara ed esce di casa per affrontare il mondo, in un crescendo animato di suoni, parole e gesti. Si raccontano anche i luoghi che fanno parte della nostra vita, fatta di quotidianità, di incontri, di visioni e sensazioni. Alla fine della giornata questa comunità si ritrova immersa in un mare di plastica, dove, dolcemente, si lascia andare alla deriva. Lo spettacolo mostra un modo per liberarsi dalla maschera sociale e dallabito che ci obbligano a ricoprire, fuori dalle mura domestiche, trasportandoci dentro un’ rituale collettivo che ci consente di liberarci, danzando, di ogni fardello. Teatro gestuale e allegorico, Extra moenia rappresenta il superamento delle convenzioni, un teatro in cui luno sorregge laltra e viceversa, dove danzare rappresenta l’unica maniera per non essere perduti. Dal 4 all’8 dicembre 2024, in Sala Strehler, Like Kiribati, delirio finale scritto e diretto da Giuseppe Provinzano. Con Sergio Beercock, Noa Di Venti, Chiara Muscato, produzione Teatro Biondo Palermo / Babel, con il sostegno di Spazio Franco-Laboratorio per la creazione contemporanea e in collaborazione con Latitudini – Rete per la scena contemporanea siciliana.Tre personaggi in scena che abitano una terra che sta per scomparire, inghiottita dall’acqua. Non sono naufraghi, non sono disperati, non hanno paura, sono consapevoli e rassegnati. Vivono questi loro ultimi istanti cercando conforto nelle piccole cose della vita, nelle relazioni e nelle costrizioni di chi si trova a condividere spazi e tempi sempre più stretti sempre più duri. Terzo capitolo della Trilogia della crisi lo spettacolo guarda con una certa dose di ironia critica allAgenda 2030 dellUnione Europea e a i suoi obiettivi di carta. Una drammaturgia originale dai tratti immaginifici, futuristici e surreali, laddove per surrealtà si intende limmaginazione di un piano di relazioni e situazioni probabili ma acroniche, un futuro distopico che vuole porre laccento e una sua declinazione guardando, come fa il teatro, ai rapporti tra gli esseri umani di fronte a una situazione irrecuperabile, sulla base di una semplice riflessione: non è la Terra in quanto Pianeta in crisi, ma lo è la nostra esistenza su di essa, perché la Terra sopravviverà a noi. La Sala Grande, dal 6 al 15 dicembre 2024, ospiterà lo spettacolo La grande magia di Eduardo De Filippo per la regia di Gabriele Russo, con Natalino Balasso, Michele Di Mauro e con Veronica DElia, Gennaro Di Biase, Christian di Domenico, Maria Laila Fer- nandez, Alessio Piazza, Manuel Severino, Sabrina Scuccimarra, Alice Spisa e Anna Rita Vitolo, produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini / Teatro Biondo Palermo / Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale. Torna in scena una delle opere più belle e travagliate di Eduardo, poco apprezzata dal pubblico al suo debutto nel 1948 ma riscoperta dopo la sua morte. «Questa commedia nera spiega Gabriele Russo a tratti drammatica, così ambigua e scivolosa, non restringe il discorso sulla famiglia, ma si spinge senza retorica su un piano sospeso fra realtà e finzione, fra fede e disillusione, teatro e vita, vero e falso. Ciò che rende la commedia ancor più vicina al nostro tempo è il sentimento ossessivo del personaggio Girolamo Di Spelta, un uomo smarrito in un mondo che sembra altrettanto confuso. Il suo desiderio di controllare la propria donna a tutti i costi, al punto di credere che sia rinchiusa in una scatoletta, rispecchia le sue paure, ma anche le incertezze e le ossessioni che permeano la nostra società». In Sala Strehler, dall11 al 22 dicembre 2024, il primo appuntamento del teatro ragazzi con Stravaganze in sol minore. Rituale per movimento danzato e parole, testi di Toti Scialoja tratti da La mela di Amleto, regia e coreografia di Francesca Lattuada, produzione Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto, in coproduzione con CTB – Centro Teatrale Bresciano / Centro Servizi Culturali Santa Chiara / Teatro Biondo Palermo. Un singolare spettacolo dedicato all’infanzia dove danza, parola e immagini interagiscono per raccontare limmaginifico universo animale creato da Scialoja. Una rappresentazione visionaria che caratterizza il lavoro di Francesca Lattuada collima con l’universo visivo dellartista Natali Fortier, capace di evocare strani mix tra esseri zoomorfi e antropomorfi. Dal 17 al 22 dicembre 2024 presso la Sala Grande, La coscienza di Zeno di Italo Svevo, adattamento di Monica Codena e Paolo Valerio, regia di Paolo Valerio, con Alessandro Haber, con Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Francesco Godina, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin e Giovanni Schiavo, una produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia / Goldenart Production. Il romanzo psicanalitico La coscienza di Zeno ha celebrato nel 2023 i centanni dalla pubblicazione, esso possiede una vivace teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominato dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura del protagonista. Sempre per il teatro ragazzi, in Sala Strehler, il secondo appuntamento dal 7 al 12 gennaio 2025 – Ultimafata, liberamente tratto da Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina di Elsa Morante testi e regia Chicca Cosentino, con Gisella Vitrano (Ultimafata), Costanza Minafra (Mariolina) e Daniela Macaluso (Voce della Luna), una produzione Teatro Biondo di Palermo. Elsa Morante imparò da sola a leggere e scrivere e molto presto la sua vocazione di scrittrice si manifestò molto presto con la pubblicazione, su giornaletti per bambini, di poesie e fiabe da lei stessa illustrate. Nacquero così le storie di Caterina e degli straordinari amici che la circondano, stelle, tigri, cicogne, folletti, fate, innumerevoli personaggi che sincontrano nelle storie e nelle filastrocche pubblicate su varie riviste nel corso degli anni Trenta. Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, pubblicata quando aveva solo quattordici anni è una costellazione di storie fantastiche e libere dalla morale, che raccontano di fiori, di bambini, giardinieri e creature fatate. La Sala Grande, dal 10 al 19 gennaio 2025 presenterà, in prima nazionale, The Headlands – I luoghi della mente di Christopher Chen, traduzione, adattamento e regia di Simone Ferrari & Lulu Helbæk con Shi Yang Shi, Joshua Maduro, Liyu Jin, Stefania Blandeburgo, Eletta Del Castillo, Jonathan Guerrero e Antonio Alveario, una produzione Teatro Biondo di Palermo in collaborazione con Foll.ia. Il Teatro Biondo di Palermo affida a Lulu Helbæk e Simone Ferrari, registi multidisciplinari noti a livello internazionale per laudacia e originalità delle loro creazioni, la regia di uno spettacolo che sfida gli standard della scrittura scenica attraverso luso delle nuove tecnologie e del lavoro crossmediale. Scritto da Christopher Chen, vincitore dellObie Award, le sue opere indagano i modelli psicologici nascosti sotto complessi sistemi di potere. The Headlands – I luoghi della mente è un noir contemporaneo che esplora non solo lidentità di un assassino, ma anche la fallibilità della memoria e le complesse dinamiche dellimmigrazione e dellintegrazione. Musica, video e scena danno un taglio fortemente cinematografico alla messa in scena, creando uno spetta- colo dal forte impatto visivo e dal grande coinvolgimento emotivo. Dal 15 al 19 gennaio 2025, in Sala Strehler, Guglielmo Ferro metterà in scena Dialogo di una prostituta con un suo cliente, di Dacia Maraini, con Simona Cavallari, Federico Benvenuto, musiche di Massimiliano Pace, una produzione Patagonia Pictures. In una stanza spoglia ed essenziale la protagonista Manila, madre di un bambino appena partorito, riceve i suoi clienti. Uno tra questi è uno studente di economia venticinquenne, di buona famiglia, apparentemente schivo e timido che Manila approccia con la sua volgarità, determinata da una vita di umiliazioni e privazioni. Gli anni 70, il femminismo, la politica fanno da cornice alla storia controversa di una donna per la quale ogni piccola conquista è ottenuta a caro prezzo. Dal 31 gennaio al 9 febbraio 2025, in prima nazionale presso la Sala Grande, Il male oscuro di Giuseppe Berto, riduzione per il teatro e regia di Giuseppe Dipasquale, con Alessio Vassallo, Ninni Bruschetta e cast in via di definizione, produzione Teatro Biondo Palermo / Teatro Stabile di Catania. Il male oscuro di Giuseppe Berto è considerato un caposaldo della letteratura italiana, un successo editoriale che nel giro di una settimana si aggiudicò i premi letterari Viareggio e Campiello, eppure il romanzo fu rifiutato da più di un editore prima che Rizzoli lo pubblicasse nel ’64. Oggi i teatri stabili di Palermo e Catania ne propongono l’adattamento, mettendo in scena una vicenda autobiografica dello scrittore in crisi Bepi, l’io narrante del romanzo, che ricorda quella dellantieroe sveviano de La coscienza di Zeno. Il protagonista ha la sensazione di non riuscire a governare la propria vita e decide quindi di affidarsi alla psicanalisi per comprendere le ragioni profonde del suo malessere. Dal 29 gennaio al 9 febbraio 2025 in prima nazionale presso la Sala Strehler, Il calapranzi di Harold Pinter traduzione di Alessandra Serra, regia di Roberto Rustioni, con Dario Aita, Giuseppe Scoditti, una produzione Teatro Biondo Palermo. Uno dei testi più emblematici di Harold Pinter lo spettacolo mette in scena una sorta di varietà” dellassurdo, nel quale possiamo riconoscere tutte le preoccupazioni e le angosce della nostra epoca. «Da tempo avevo il desiderio di lavorare su Harold Pinter spiega il regista Roberto Rustioni non solo perché è uno degli scrittori di teatro più affascinanti e stimolanti che un regista possa affrontare, ma soprattutto perché è uno dei pilastri su cui si fonda la poetica della modernità. Insieme a Čechov, Beckett e Joyce, esplora la dimensione misteriosa della condizione umana mettendo in atto nella sua scrittura il nascosto, il non detto, ciò che non si vede ma che conta più di ogni altra cosa». Sempre in Sala Strehler, e dal11 al 16 febbraio 2025, sarà la volta dello spettacolo Cassandra o dellinganno, drammaturgia di Elisabetta Pozzi, con la collaborazione di Massimo Fini, con Elisabetta Pozzi, produzione CTB – Centro Teatrale Bresciano. Elisabetta Pozzi ha costruito una drammaturgia originale che, partendo dalle tragedie di Eschilo ed Euripide, compie un affascinante percorso intorno alla profetessa troiana cui Apollo ha dato il dono di prevedere il futuro e insieme la condanna di non essere creduta, raccogliendo liberamente suggestioni e riletture da grandi testi ed autori di ogni tempo, da Seneca a Christa Wolf, da Omero a Ghiannis Ritsos fino a Wisława Szymborska e Pier Paolo Pasolini. Il mito di Cassandra prende nuovamente vita in scena e si muove tra sicurezze e fragilità, attraversa le epoche fino a prefigurarne, nel potente epilogo scritto a quattro mani con Massimo Fini, un futuro incerto. Dal 21 febbraio al 2 marzo 2025, in prima nazionale in Sala Grande, Thérèse da Thérèse Raquin di Émile Zola drammaturgia e regia di Stefano Ricci con Donatella Finocchiaro e cast in via di definizione, produzione Teatro Biondo Palermo. La torbida storia di adulterio, delitto e rimorso, che Zola definiva un «grande studio psicologico e fisiologico», nel quale ha fatto «su due corpi vivi ciò che i chirurghi fanno su dei cadaveri», assume nello spettacolo di Ricci le caratteristiche di unindagine dei nostri giorni, un vagabondaggio nellacre coscienza di poter sopravvivere dopo la tragedia in un mondo privo di intelaiatura emotiva. In Sala Strehler, dal 26 febbraio al 9 marzo 2025, prima nazionale per Ma perché è sempre Natale? dallomonimo romanzo di Rosemarie Tasca DAlmerita, adattamento di Micaela De Grandi, Valentina Ferrante e Emanuele Russo, regia di Ferrante/De Grandi, con Gaia Bevilacqua, Micaela De Grandi, Ginevra Di Marco e Valentina Ferrante, le musiche originali sono di Luca Mauceri, una produzione Teatro Biondo di Palermo. La scrittrice palermitana Rosemarie Tasca D’Almerita, con estrema generosità, ci consegna una vicenda privata e affronta lirrisolto e attuale tema del disagio giovanile. La trasposizione teatrale del romanzo è sospesa tra reale e irreale; la scena è una scatola chiusa che imprigiona la protagonista, nonostante i suoi tentativi di fuggire, un luogo indefinito e claustrofobico, che rappresenta simbolicamente la sua stessa mente. Dal 5 al 9 marzo 2025, Antonio e Cleopatra di William Shakespeare, uno spettacolo di Valter Malosti, traduzione e adattamento di Nadia Fusini e Valter Malosti, con Anna Della Rosa, Valter Malosti, Danilo Nigrelli, Dario Battaglia, Massimo Verdastro, Paolo Giangrasso, Noemi Grasso, Ivan Graziano, Dario Guidi, Flavio Pieralice, Gabriele Rametta, Carla Vukmirovic e le scene di Margherita Palli, scenografa di Luca Ronconi e premiatissima con il Premio UBU, il Premio Abbiati, il Premio Gassman, il Premio ETI gli Olimpici del Teatro, il Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e nel 2007 è nel Guinness World Records. Lo spettacolo è una produzione Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale / Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini / Teatro Stabile di Bolzano / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / LAC Lugano Arte e Cultura. «Di Antonio e Cleopatra racconta Valter Malosti nella duplice veste di regista e interprete la mia generazione ha impresso nella memoria soprattutto limmagine, ai confini con il kitsch, della coppia hollywoodiana Richard Burton-Liz Taylor. Ma su questopera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica leros, che gioca con lalto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta lopera shakespeariana, aleggia, per più di uno studioso, a dimostrarne la profonda complessità, lombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente che esige un nuovo cielo e una nuova terra”».  Dall’11 al 16 marzo 2025, Sarabanda di Ingmar Bergman, in Sala Grande, traduzione di Renato Zatti, regia di Roberto Andò, con Renato Carpentieri, Alvia Reale, Elia Schilton e Caterina Tieghi, produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale / Teatro Nazionale di Genova / Teatro Biondo Palermo in accordo con Arcadia & Ricono Ltd, per gentile concessione di Joseph Weinberger Limited, Londra, per conto della Ingmar Bergman Foundation. Sarabanda è l’ultima opera di Ingmar Bergman, pensata per il cinema, ha una struttura straordinariamente affine al linguaggio teatrale. Evidenziando le molteplici sfumature delle relazioni umane e familiari e la loro capacità di generare rimpianti, rimorsi, rancori, in questo spettacolo si torna a parlare dei protagonisti di Scene da un matrimonio diventati, trentanni dopo, più maturi ma anche più spietati. Per la Sala Strehler sarà in scena dal 12 al 30 marzo 2025 Memorie di una schiava, liberamente tratto da Spedizione al baobab di Wilma Stockenström, traduzione di Susanna Basso, progetto, adattamento drammaturgico e regia Gigi Di Luca, con Pamela Villoresi e Baba Sissoko, una produzione Teatro Biondo Palermo, con il patrocinio dellAmbasciata del Sudafrica in Italia. Nelle Memorie di una schiava la protagonista racconta il suo desiderio di opporre resistenza a una vita di violenze alle quali è stata naturalmentecostretta. Un poetico monologo che ci aiuta a pensare ci spinge a indagare sulle schiavitù di oggi, sulle nuove forme di costrizione che continuano a negare la libertà e la dignità umana. Presso la Sala Grande, dal 28 marzo al 6 aprile 2025, in prima nazionale, Terra matta dallomonima autobiografia di Vincenzo Rabito (Einaudi editore) adattamento teatrale di Vincenzo Pirrotta, con Vincenzo Pirrotta, Lucia Portale, Alessandro Romano, Marcello Montalto e con Luca Mauceri (percussioni, elettronica, chitarra classica), Mario Spolidoro (organetto, chalumeau, chitarra), Salvatore Lupo (violino, violoncello), produzione Teatro Biondo Palermo / Teatro Stabile di Catania. Terra matta è l’eccezionale autobiografia di Vincenzo Rabito, contadino siciliano analfabeta che ha lasciato unappassionata testimonianza della storia del Novecento italiano attraverso emozionanti e suggestive pagine dattiloscritte, pubblicate nellomonimo libro edito da Einaudi. Portata in scena da Vincenzo Pirrotta, per dare voce, e nuova vita, a quella che è stata definita una straordinaria epopea dei diseredati. Dal 2 al 6 aprile 2025, in Sala Strehler, Lettere a Bernini di Marco Martinelli, in scena Marco Cacciola, scene di Edoardo Sanchi, regia di Marco Martinelli, coproduzione Ale – Ravenna Teatro / Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Naziona. Fondatore delle Albe (1983) insieme a Ermanna Montanari, con la quale ne condivide la direzione artistica, Marco Martinelli è autore e regista di Lettere a Bernini, che si svolge in un giorno destate dellanno 1667, esattamente il 3 agosto. Attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dellattore e quella di Bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuità per generare sulla scena, come scolpendo nel vuoto, presenze, figure e ricordi, lopera di Martinelli ci mostra un Seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della Scienza nuova e lattuale imbarbarimento, sempre più incombente. La programmazione in Sala Strehler continua con L’incarico di Raymond Carver, adattamento e regia Luca Bargagna, dal 9 al 13 aprile 2025, con Silvia Ajelli, Arturo Muselli, Antonio Elia produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. L’incarico è il racconto sugli ultimi giorni di vita dello scrittore, compiendo unoperazione straordinaria in cui si mescolano elementi biografici e invenzione narrativa portata in scena attraverso biografia e finzione. Dal 2 all11 maggio 2025, in Sala Grande, Franciscus, Il folle che parlava agli uccelli, di e con Simone Cristicchi, scritto con Simona Orlando, canzoni inedite di Simone Cristicchi e Amara, produzione Centro Teatrale Bresciano / Accademia Perduta Romagna Teatri in collaborazione con Corvino Produzioni. Simone Cristicchi continua a stupire il pubblico, dopo il grande successo di Magazzino 18 e Happy Next, con un nuovo progetto dedicato questa volta a San Francesco. Franciscus il rivoluzionario, Franciscus lestremista, Franciscus innamorato della vita, Franciscus che visse per un sogno, Franciscus, il folle che parlava agli uccelli. Tra riflessioni, domande e canzoni inedite, l’artista romano indaga e racconta il Santo di tutti. Al centro dello spettacolo, il labile confine tra follia e santità, Ma anche la povertà, la ricerca della perfetta letizia, la spiritualità universale, lutopia necessaria di una nuova umanità che riesca a vivere in armonia con il creato. Dal 7 all18 maggio 2025, in Sala Strehler, Un giorno la formica. Favola farsesca in musica da unidea di Paride Benassai ed Eugenio Mastrandrea, drammaturgia di Marco Pomar, Paride Benassai, Eugenio Mastrandrea, regia di Paride Benassai, con Paride Benassai, Eugenio Mastrandrea, Mario Incudine, musiche di Mario Incudine, una produzione Teatro Biondo di Palermo. Fino a che punto è consentito spingersi alla ricerca del progresso, sfidando e spesso disprezzando la natura? La superiorità dellessere umano sull’animale è così scontata? Cosa accadrebbe se un giorno, in una dimensione sospesa tra realtà e immaginazione, si incontrassero un essere umano e una formica gigante, la quale rimproverasse alluomo di essersi preso arbitrariamente lo scettro di essere superioresenza interpellare gli altri abitanti del pianeta? In un gioco introspettivo, divertente a tratti e tuttavia profondo, probabilmente questa messa in scena porterà gli spettatori a domandarsi: siamo davvero gli esseri più evoluti del pianeta? In questi anni abbiamo traghettato storie e pensieri, siamo stati quasi eroiin anni claustrofobici, e abbiamo affondato la nostra ricerca nelle radici della nostra cultura e del nostro cuore. Soprattutto abbiamo trascorso del tempo prezioso a Teatro e ci siamo divertiti. – Racconta Pamela Villoresi – È ora di spiccare il volo, di librarci nei paesaggi della cultura, oltre la cronaca, di espandere la nostra visione al di là delle mura, i confini e il conosciuto, per comprendere meglio anche la drammaticità dei conflitti che abbiamo alle porte di casa: lArte aspira a lenire le ferite, non sempre ci riesce, ma aiuta a comprendere meglio le turbolenze che agitano le nostre vite. Le idee giuste, come gli spettacoli belli, crescono come le stelle, come le rose e, nellabbandono dellascolto, scopriamo la legge delle stelle e le formule dei fiori: ci arrendiamo alla magia dei sogni. Una nuova sorprendente Stagione vi attende. Come negli anni precedenti proporremo i migliori spettacoli in circuitazione, le nostre produzioni saranno sempre attente al nuovo, al classico, alle cose belle e originali; e le nostre coproduzioni apporranno la nostra firma alle più interessanti proposte del teatro italiano e internazionale. Come sempre le nostre programmazioni si rivolgono a TUTTI gli spettatori, perché tutti han- no il diritto di sentirsi a casa e di riconoscersi sui nostri palcoscenici. Più di sempre verificherete anche lattenzione e le opportunità che dedichiamo ai nostri migliori artisti e ai nostri giovani. Perciò… pronti a volare? Dal 12 ottobre prenderà il via con Motion, time, space, progetto speciale della coreografa Carolyn Carlson interpretato dagli allievi della Scuola di recitazione e professioni della scena.

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