In nome della libertà: “Diario di un disertore” alla Sala “Giuseppe Di Martino” di Catania

Nel penultimo capitolo di «Con animo imperscrittibile. Diario di un disertore» di Orazio Maria Valastro – il testo edito da «Sensibili alle foglie» che Nino Romeo, regista, ha trasformato in un fascinoso, atipico ed intensissimo monologo per Graziana Maniscalco – l’autore rivela di avere scritto il suo diario ai piedi della Madre Etna – «spazio sacro di antiche cosmogonie che narrano dell’origine e della formazione del mondo» – per «prendersi cura delle sue ferite […] uno spazio di parola dove esperienze estreme subite nel corpo e riscritte con il linguaggio del mito, sono in cerca di un rinnovamento.» Romeo, attentissimo da sempre alla dimensione individuale e identitaria agita però come exemplum, trasferisce drammaticamente e metaforicamente quello spazio sacro nello spazio del teatro – lì dove la parola fa cominciare ogni cosa – una storia che letteralmente si colloca «fuori dal tempo» ma verso la quale il regista catanese ha avvertito «l’urgenza della sua trasposizione scenica, nel segno della condivisione di ideali e dissidenze alla ricerca di quel valore che riteniamo inalienabile: libertà dell’individuo in una società di liberi e uguali.» L’impegno interpretativo di Graziana Maniscalco poi, attenta a restituire non certo solo la fascinazione letteraria del testo di Valastro, declina perfettamente – come solo l’animo di una donna può fare (e non a caso il testo di Valastro è proprio dedicato alla madre, la poetessa Maria Gemma Bonanno) – una storia di diserzione, raccontando e leggendo ad un tempo, con un tono che si alza e tace, la dissidenza poetica contro la prepotenza del potere costituito, permettendo così alle due anime dell’autore, quello di ieri, il disertore, e quello di oggi, sociologo e ricercatore indipendente, di incontrarsi nello spazio liberato della scrittura e della scena.

«Diario di un disertore» è dunque un memoire dolorosissimo, lungo il quale la matrice autobiografica, sostenuta pure da un lirismo mai fine a se stesso, diventa «memorandum all’umanità» sui valori e sulle decisioni che ci rendono individui capaci di andare in fondo alle nostre scelte etiche. Una storia di «diserzione» cominciata nel 1981 con l’incorporamento al servizio militare di leva obbligatorio e che scarta dai binari dell’acquiescente susseguo al potere statale. Dopo l’arresto, il diario ripercorre le tappe di una vita in fuga: la spola tra i carceri giudiziari militari italiani di Palermo e di Roma, l’amaro esilio in Francia – dove il figlio di Valastro muore poche settimane dopo la nascita prematura – il sequestro da parte dei servizi segreti francesi, e il rientro in Italia. Si susseguono le condanne per diserzione per tutto il 1987. Ma nemmeno la punizione nella «Real Casa dei Matti» riesce a piegare la giustezza delle scelte di Orazio Maria Valastro: in quanto disertore, la sua presunta condizione sociopatica e antisociale cozza contro il mito della maturità, del dovere, della responsabilità, sostenuta «dall’innocente inadeguatezza, […] dall’incapacità di accettare una realtà nella quale è indispensabile essere un militare in servizio di leva per diventare adulti». L’accusa nei confronti dell’accanimento della «giustizia» e della sua connaturata, istituzionale violenza segna tutta l’esistenza di questo anarchico-antimilitarista lungo una partitura folle che è quella della vita e della scrittura. Il diario però è anche un addio, la ricerca di un nuovo «altrove», ma con la consapevolezza ostinata di offrire testimonianza del diritto di liberarsi dal servizio militare e dalle guerre in forma di scrittura: «un corpo a corpo con la scrittura che ricompone ed elabora attraverso una creatività responsabile, la carne viva del disertore». Lo spettacolo di Nino Romeo ce la restituisce intatta attraverso la voce di Graziana Maniscalco che si fa poi lamento altissimo per ogni figlio imprigionato, scomparso, liquidato: e con tensione sempre crescente, quella voce diventa – poeticamente e pietosamente – quella di tutte le madri del mondo.

«CON ANIMO IMPRESCRITTIBILE: DIARIO DI UN DISERTORE»

di Orazio Maria Valastro

drammaturgia e regia Nino Romeo

interprete Graziana Maniscalco

musiche Giuseppe Romeo

produzione Compagnia Gruppo Iarba

ingresso: euro 5,00

feriali h. 21.00 – domenica h. 18.00

Sala Giuseppe Di Martino – Fabbricateatro

Via Caronda 82/84 – Catania dal 26 al 30 ottobre

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