LA BIBLIOTECA DEI FISICI SCOMPARSI, romanzo di Barbara Bellomo, Garzanti
Un’indagine d’amore
«La scienza, come la poesia, si sa che sta ad un passo dalla follia: e il giovane professore quel passo lo aveva fatto, buttandosi in mare o nel Vesuvio o scegliendo un più elucubrato genere di morte.» Leonardo Sciascia, La scomparsa di Maiorana
Potremmo partire da qui per parlare dell’ultimo romanzo di Barbara Bellomo -gia autrice di romanzi, La ladra di ricordi, Il terzo relitto, Il peso dell’oro, Il libro dei sette sigilli, La casa del carrubo pubblicati con Salani- La biblioteca dei fisici scomparsi, uscito nel mese di agosto per i tipi della Garzanti.
Potremmo partire dalla citazione tratta dal testo di Leonardo Sciascia, pubblicato nel 1975, dove lo scrittore siciliano procede, in una sua personalissima indagine, ad avanzare l’ipotesi che il fisico catanese, scomparso nel 1938, non sia, in realtà, deceduto per suicidio, così come lo stesso aveva tentato di fare credere, ma si sia rinchiuso in un convento per sfuggire alle terribili possibili conseguenze delle sue scoperte scientifiche alle quali era arrivato proprio con gli esperimenti compiuti in via Panisperna, perché il romanzo della Bellomo ha avuto come prima fonte di ispirazione la suggestiva analisi di Sciascia.
Per sua stessa dichiarazione, Barbara Bellomo si è lasciata ispirare dall’idea che la scomparsa non sia coincisa con il suicidio ma con una fuga dalla realtà, una vera evasione, sulla quale la scrittrice ha intessuto un ricamo di vicende e personaggi inventati ma verisimili perché decisamente contestualizzati.
La sapiente fantasia che l’ha guidata l’ha spinta a prendere spunto dal “maestro di Racalmuto” e per “lasciare a lui la paternità della sua ricostruzione” (dalla prefazione), lo ha collocato all’interno dell’intreccio, come personaggio concreto che offre una sua ricostruzione alla protagonista: Ida.
Al centro della narrazione troviamo, appunto, Ida Clementi, una ragazza che, sconvolgendo le convenzioni del tempo e le regole familiari, entra a far parte del gruppo di via Panisperna come bibliotecaria. Qui conoscerà tutti i fisici che lavoravano intorno all’atomo e alla scissione del nucleo, primo fra tutti Enrico Fermi, Orso Maria Corbino, Edoardo Amaldi, Emilio Segrè, Bruno Pontecorvo, Oscar D’Agostino e, naturalmente, Ettore Maiorana; soprattutto Ida conosce Alberto, fisico anche lui, del quale si innamorerà perdutamente, anche questo un frutto della fantasia dell’autrice.
Ida è un personaggio rivoluzionario: una donna, catanese, fuori dagli schemi che cerca la sua rivendicazione come individuo autonomo e pensante in un momento storico in cui le donne dovevano solo ubbidire prima al padre e poi al marito. Attraverso la vicenda di Ida, la Bellomo ricostruisce gli eventi degli anni Trenta in Italia, senza delineare un romanzo storico (come ha fatto con il precedente La casa del carrubo), ma contestualizzando una storia d’amore contrastato e impossibile.