A Librino la brioscia col tuppo si mangia insieme ai versi: «Tutti poeti i bambini brioscia» di Lilli Ugolini

A Librino la brioscia col tuppo si mangia insieme versi: «Tutti poeti i bambini brioscia» di Lilli Ugolini

E’ possibile aprire squarci di poesia in «spazi di pressappoco»? Progettare futuri in luoghi a cui proprio il futuro è stato negato da politiche fallimentari? In una terra promessa ma «in saldo di promesse?» Certamente, quando l’utopia si ricerca con la poesia come direzione di senso, come attività di riscatto e di resistenza.

E infatti dal lungo percorso che Lina Maria Ugolini, drammaturga musicale e scrittrice, ha intrapreso a Librino, difficile periferia di Catania insieme all’associazione «Musicainsieme», fiorisce la raccolta «Tutti poeti i bambini brioscia», edito da Nous, (giovane e brillante casa editrice siciliana guidata da due donne), e frutto di un intenso laboratorio che ha coinvolto i piccoli di quella realtà negletta utilizzando l’immaginario di cui si nutre la città: il culto di Agata e il terribile martirio delle mammelle, cui allude appunto la «brioscia» del titolo. Perché loro, i bambini-brioscia, sono i bullizzati, le vittime di una mentalità violenta, gli esclusi, quelli che non riescono nemmeno a trovare il loro angelo custode ma per i quali «il materno custodito nella forma della merenda lievita in poesia tra la mollica, toppa morbida di cuscino, scudo contro ogni violenza.» Un libro abissale nella sua leggerezza sbarazzina, profondamente fanciullesco nello spirito ma dolorosamente calato nel dramma quotidiano di quel quartiere «dove si sopravvive – ci ricorda Antonio Presti, il mecenate d’arte – se si persegue una volontà Epica», dove anche Mary Poppins rischierebbe di essere scippata e pure le chiese hanno le sbarre alle finestre. Eppure tanti bambini e ragazzi di Librino hanno deciso di variare il copione, di abbracciare l’arte, la musica, la poesia che ai loro occhi «colorano e trasformano la realtà». Lilli Ugolini, ci racconta questo loro mondo in versi: ci dice di Santina, di Donato, di Alberto e di Pippo che «non sanno di essere compari di poesia» e che la brioscia col tuppo, la sua morbida dolcezza, che smussa «angolature, spigoli,/ schegge/ chiodi mal messi», trasforma in ramo d’oro, in compensazione di una vita troppo dura. Da questa «liricità inattesa eppure tangibile» stilla una esperienza di straordinaria crescita, un cammino di stupore che odora appunto di briosce: «complici di poesia/ solitarie speranze di periferie.»

Lina Maria Ugolini, «Tutti poeti i bambini brioscia», Nous, San Giovanni La Punta, euro 12,00

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