SERRADIFALCO. Due giovani donne, colte, risolute, toste, un po’ folli, due danzatrici e coreografe, insieme per un interessante festival di danza che si è tenuto, dal 27 al 30 luglio e dal 21 al 28 agosto, in quarta edizione a Serradifalco, un paese in provincia di Caltanissetta: parliamo di “Performare Festival” e delle sue due direttrici artistiche, Simona Miraglia e Amalia Borsellino, entrambe fondatrici e partecipi attive del collettivo di danza “SicilyMade”. Due sezioni: la prima dedicata ai bambini del paese e con lo sguardo lungo di chi sa vedere nell’attività di formazione del pubblico una funzione irrinunciabile di qualsiasi realtà della ricerca teatrale o coreografica, la seconda dedicata a personalità interessanti e emergenti della danza contemporanea in Italia. Ospiti nelle due sezioni: Compagnia Virgilio Sieni, Compagnia Zappalà Danza, Peter Jasko, Clara Furey, Babel, Cie MF l Maxime & Francesco, Chiara Ameglio/Pieradolfo Ciulli per Fattoria Vittadini, Nicola Simone Cisternino, Collettivo Giulio e Jari, Vicari/Aloisio, Stella Pitarresi/Marco Pergallini, Filippo Domini/Erik Zarcone, Komoco di Sofia Nappi. Nella sezione Performare Project, sono stati importanti gli incontri del laboratorio rivolto ai giovani dai 14 ai 19 anni e chiamato “Narrazioni Dinamiche”. Incontri curati dalla giovane studiosa di letteratura Gina Bellomo che ha coinvolto e guidato diversi ragazzi e ragazze del posto in un percorso di esplorazione delle diverse modalità di scrittura critica. Interessante, sabato 27 agosto, il focus dedicato a “Zappalà danza” con le due coreografie: “IRI/Vestire la diplomazia”, da un’idea di Roberto Zappalà, autori e interpreti Filippo Domini e Erik Zarcone e “Perfomative speech: il lato B della danza” di e con lo stesso Roberto Zappalà, i testi di Nello Calabrò e la danza di Fernando Roland Ferrer e Joel Walsham (Caino e Abele) e ancora Filippo Domini ed Erik Zarcone (Come le ali). Un festival, insomma, colto e ben congegnato, una manifestazione che, pur avendo ricevuto il finanziamento ministeriale, per non scadere in uno sterile velleitarismo ha sicuramente bisogno di essere costruito con lo sguardo lungo e il passo deciso del maratoneta. Ne abbiamo parlato con le due direttrici artistiche Miraglia e Borsellino.
Qual è il senso di realizzare un festival di questo tipo a Serradifalco, un paese appartato e slegato dai grandi flussi della danza contemporanea?
Miraglia: «Nel 2021 dopo la pandemia che ci ha costretto tutti e come tutti a ripensare alle relazioni, alle separazioni, ai luoghi, alla possibilità e alla capacità di coltivare anche a distanza relazioni e passioni, dopo un anno di interruzione nel 2020, abbiamo deciso realizzare una terza edizione di “Perfomare festival” e riprendere il cammino di questa manifestazione. Abbiamo pensato di dare ad essa una casa definitiva, anche in posto come un piccolo comune: ci siamo poste l’obiettivo di fare il nostro lavoro di danzatrici e coreografe incardinate in un territorio preciso, determinato nelle sue caratteristiche singolari, anche isolato se si vuole dai grandi flussi cultuali, ma la scommessa forte era, ed è ancora ovviamente, di portare il mondo qui e qui confrontarci col mondo». Borsellino: «anche il fatto di fare la domanda per il finanziamento ministeriale ci ha spinte a scegliere di costruire in un territorio determinato. Aperte al mondo della danza, ma contemporaneamente nutrendoci e alimentandoci della autenticità di questi posti. Inoltre ci siamo confrontate sin da subito con altre realtà artistiche come la rete di Latitudini, Scenario Pubblico a Catania, e con altri festival come il “Marosi festival” di Stromboli»
Che cosa è il collettivo Sicily Made? Che ruolo gioca nella realizzazione di questo festival?
Miraglia: «è un progetto aperto di danzatori professionisti nato nel 2011. È un contenitore in cui danzatori siciliani, o che si trovano a operare in Sicilia, si mettono in gioco nell’attività artistica, nel confronto, nella ricerca e nella costruzione, in Sicilia, di nuovi spazi e nuove occasioni per la danza contemporanea. L’idea di fondo e il fil rouge che accomuna il lavoro che negli anni questi artisti hanno sviluppato è che questa terra possiede una energia particolare, una sorta d forza di gravità diversa che, in modo più o meno misterioso e sotterraneo, condiziona il lavoro degli artisti siciliani. Qualcosa di simile si ritrova nel tema dell’insularità che sto coltivando in un progetto chiamato “Isola”».
Non avete in mente di dar vita ad una vera e propria compagnia?
Borsellino: «al di là di alcuni progetti e spettacoli che già ci sono stati o che sono in corso di realizzazione, come appunto il progetto “Isola” di Simona, come il trio “Female escape” o diversi altri spettacoli e progetti, per noi due è fondamentale l’idea del contenitore creativo e della possibilità/responsabilità di confrontarci e costruire insieme ad altri»
Quali progetti avete relativamente al futuro di “Perfomare festival”?
Miraglia: «per capire quale futuro vogliamo costruire per questo festival penso sia adatta la metafora del bambino. Siamo nati nel 2018 senza saper camminare né parlare. Siamo alla quarta edizione e adesso, pur cadendo, sbagliando, sbattendo, abbiamo imparato a camminare e stiamo crescendo. Il contributo che il Ministero ci ha accordato è prova della nostra crescita e della fecondità di lavorare proprio qui a Serradifalco. Ovviamente siamo felicissime e coltiviamo la consapevolezza delle difficoltà che dovremo ancora affrontare». Borsellino: «riguardo alla identità artistica della manifestazione, possiamo dire che anch’essa è un’identità aperta, in movimento, in formazione. Volevamo che fosse anzitutto un festival che creasse opportunità per andare in scena (in inglese si usa appunto il verbo to perform) e confrontarsi e questo obiettivo lo abbiamo raggiunto. Inoltre abbiamo un approccio alla costruzione del festival che è aperto al dialogo con gli artisti partecipanti, con altre esperienze di danza contemporanea, con altre esperienze artistiche e con linguaggi diversi dal nostro (la musica ad esempio e le arti dell’immagine e della materia). Il confronto e la contaminazione non sono un problema per noi ma, al contrario, una ricchezza da perseguire».Performare Festival 2022 è stato prodotto dall’Associazione In Arte, a cura di Collettivo SicilyMade, con il patrocinio e il contributo di Ministero della Cultura, Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo della Regione siciliana, Comune di Serradifalco.
Partner del progetto sono stati: Scenario Pubblico, Latitudini, Liceo Coreutico Ruggero Settimo di Caltanissetta, Marosi, Arcipelago; main sponsor: Fondazione Sicana; media partner RCS. Performare Festival è realizzato in collaborazione con: Associazione Pier Giorgio Frassati, Zō Centro Culture Contemporanee, Associazione Musicale Etnea, COORPI e La danza in 1 minuto.
Crediti fotografici: Giovanna Mangiù.