UN ESERCITO DI PADRI PER UNA FIGLIA INNAMORATA La fille du régiment di Gaetano Donizetti,
In programma dal 20 al 28 ottobre 2023, Al Teatro Massimo Bellini La fille du régiment di Donizetti, nello storico allestimento di Franco Zeffirelli, con partitura originale e testo in francese.
Sul podio Giuliano Carella; la regia è ripresa da Marco Gandini.
Tenore John Osborn, soprano Jessica Nuccio e il performer Enrico Tomasini.
In una atmosfera fiabesca e festosa, con la scena naif di cartapesta, i fondali dipinti, (ispirati alle stampe di soggetto militare realizzate ad Épinal), i costumi colorati di panno lench e crinoline, si apre la scena buolica del ridente paesino svizzero dove è ambientata la vicenda dell’operà comique di Gaetano Donizetti, La fille du régiment.
Nei primi decenni dell’Ottocento Gaetano Donizetti operò una radicale rivoluzione nel mondo della lirica: trasformò l’opera comica (la cui lezione aveva appreso da Rossini) tingendola sempre di più di sfumature sentimentali.
La trama di questa deliziosa opera comique, andata in scena per la prima volta nel 1840, –decisamente debole nella struttura narrativa- è riconducibile a cliché molto comuni nella storia della commedia: due giovani innamorati, un’agnizione, l’amore contrastato, lo strazio della fanciulla combattuta fra dovere e desiderio, la soluzione finale e il trionfo dell’amore. Solo che questa volta la protagonista, Marie è una ragazza che è stata cresciuta da un reggimento di soldati che l’ha adottata da piccolissima e l’ha curata ed amata come figlia di tutti i “padri”. Marie è delicata ma coraggiosa, libera ma capace di comprendere quando è necessario obbedire, quando “Il faut partire”.
Il suo innamorato è Tonio, personaggio ingenuo che si dichiara da subito in preda a quel sentimento che nell’opera è sempre così immediato e definitivo; molto simile al Nemorino dell’Elisir d’amore, è ottimista e sognatore, semplice ma generoso, galantuomo.
In questa edizione in scena a Catania, abbiamo assistito a una Fille du régiment firmata da Franco Zeffirelli per il Teatro Massimo di Palermo, dove ha debuttato nel 1959, grazie alla ripresa di Marco Gandini. Una scelta, questa del Bellini, che è un omaggio alla tradizione più fedele e corretta che il grande maestro Zeffirelli ha consolidato nella sua carriera decennale fatta di interpretazioni originali, maestose, ma sempre fedeli al libretto e all’intenzione degli autori.
Per esaltare questa riproposizione, di sicuro successo, la produzione ha scelto un cast che ha regalato al pubblico uno spettacolo gradevolissimo e coinvolgente. Su tutte la voce del tenore, attesissimo in città, John Osborne che ha, letteralmente, fatto esplodere il teatro alla celebre e difficilissima cavatina Ah! mes amis, quel jour de fête – vera sfida per i tenori con i suoi nove do di petto– concedendo il bis richiesto a gran voce, ma sostenendo grandemente anche le complesse arie del secondo atto, dove Donizetti ricama tonalità timbrate e melodiche, acute e liriche, modulate all’inverosimile, cifra unica della sua musica.
Accanto a lui la protagonista, Jessica Nuccio, palermitana, che dimostra un talento sostenuto dalla tecnica e una buona capacità interpretativa, colorando il suo personaggio di note delicate ma anche ironiche.