Come una malattia può cambiare la società: la Poliomelite in un saggio di Agnese Collino
di Francesca Vignieri*
Che cos’è la poliomielite? Qual è la sua storia? Come ha cambiato la società e come si è evoluta? La celebre biologa molecolare Agnese Collino, attualmente anche supervisore scientifico della fondazione Umberto Veronesi, ci aiuta a rispondere a queste complesse domande nel suo libro di carattere storico-scientifico La malattia da 10 centesimi (euro 19), pubblicato nel 2021 dalla casa editrice Codice Edizioni.
La studiosa, in modo coinvolgente, fa rivivere al lettore la storia della malattia e delle sue conseguenze, toccando i momenti più salienti degli eventi arricchendo la narrazione di spiegazioni scientifiche chiare, tali da essere comprese anche da coloro che non amano la scienza e la medicina. Il libro invita le nuove generazioni a riflettere sulle somiglianze fra la situazione di allora e quella che stiamo vivendo da circa due anni: i virus riescono a distruggere ogni certezza e ogni abitudine, privandoci della tanto amata “normalità”. In particolare, nella prefazione del libro si parla di come ogni epidemia abbia le proprie vittime e i propri eroi, e di come il XXI secolo si stia trasformando in un nuovo oscuro Medioevo, periodo di apparentemente di degrado e di chiusura verso le novità. Nel corso del libro accurata è la descrizione della poliomielite: è una malattia normalmente gastrointestinale, che nella maggior parte dei casi provoca sintomi blandi dovuti a un’influenza intestinale e in percentuale minore la famiglia dei virus, polio 1 2 e 3, colonizza l’intestino riuscendo a presentarsi all’interno del circolo sanguigno e muovendosi come più preferisce. Se essa si presenta all’interno dei motoneuroni e li danneggia causa una paralisi temporanea o permanente di un organo o, addirittura, se colpisce i centri nervosi della respirazione può provocare una grave insufficienza respiratoria, curata ai tempi con un polmone d’acciaio. L’autrice fornisce un’accorta e precisa analisi della malattia. Ad essa accompagna, con notevole capacità di sintesi, il racconto delle vicissitudini di quanti hanno subito i danni della malattia sulla loro stessa pelle. Ad esempio, inizia a narrare a partire dal 1835, quando scoppiò il primo focolaio epidemico di poliomielite in Inghilterra. Racconta del presidente degli USA Franklin Delano Roosevelt, che contrasse la polio nel 1921 e riprese a camminare solo grazie al soggiorno a Warm Springs, una stazione termale che diventerà un centro importante di riabilitazione per poliomielitici. Anche il titolo del libro rimanda ad un evento particolare: in occasione del compleanno di Roosevelt si raccolsero dei fondi destinati all’assistenza dei poliomielitici. L’autrice parla anche della lotta ai tipi di vaccini Sabin e Salk, degli obblighi vaccinali, del momento in cui decisero di vaccinare i bambini, delle ortesi e della riabilitazione. Infine, in modo piuttosto repentino la scrittrice passa alla trattazione dei casi di poliomielite più attuali: in questa sezione l’atteggiamento della Collino è un misto tra riguardo e compassione, soprattutto nei confronti di un giovane chiamato Lauro. L’impressione che si ha leggendo il libro è quella di una sorta di dejavù: sembra di rivedere un film già visto, quello che stiamo vivendo, una situazione che appare surreale, ma che nei fatti è reale. La poliomielite è, ad oggi, una malattia quasi debellata grazie alle vaccinazioni e questo è l’insegnamento che tutti dovremmo trarre: il Covid-19 può essere debellato solo fidandoci della scienza.
* Francesca Vignieri è una studentessa del Liceo Classico Telesio di Cosenza. Con questa recensione ha partecipato al Premio Asimov, che è riservato ad opere di divulgazione e di saggistica scientifica particolarmente meritevoli. Esso vede come protagonisti sia gli autori delle opere in lizza che migliaia di studenti italiani, che decretano il vincitore con i loro voti e con le loro recensioni, a loro volta valutate e premiate.