George Gissing: il vittoriano innamorato del Sud. “Verso il Mar Ionio” (Exorma)
Tra i viaggiatori del Grand Tour – che spesso descrivono negativamente gli abitanti dei luoghi che visitano – esiste una straordinaria eccezione: quella di George Gissing, tormentato autore dello splendido «By the Ionian Sea», il resoconto di viaggio compiuto nel 1897, pubblicato in Italia solo nel 1957, adesso riedito da Exorma con il più accattivante titolo «Verso il Mar Ionio. Un vittoriano al Sud» e la curatela di Mauro F. Minervino, antropologo cosentino che lo ha pure tradotto.
Grazie a lui il libro acquista una luce nuova non solo perché contiene le lettere ai familiari che Gissing inviò dal Meridione ma anche i suoi stessi disegni: una mole di testimonianze che lo studioso calabro ha recuperato, grazie ad un certosino lavoro di ricerca, negli archivi inglesi. A suggellare il libro pure una nota di Virginia Woolf: «I romanzi di George Gissing». Minervino inoltre arricchisce il testo di due saggi che illustrano la complessa personalità di questo «maledetto inglese» che percorre il Meridione da Paola a Sibari, da Metaponto a Taranto, e ancora Crotone e Catanzaro, Squillace, Reggio e Cosenza, tappe di un viaggio-scoperta di un territorio sulla quale l’inglese proiettava «l’immagine trepidante e libresca di una muta pace delle origini», uno «scrigno di memorie eterne». Misconosciuto nonostante il giudizio assai lusinghiero di Orwell, Gissing «ebbe solo il torto – sottolinea ancora Minervino – di svelare all’Inghilterra imperialista, puritana e sessuofoba, il volto ipocrita della tarda età vittoriana con tutti gli orrori della nuova barbarie modernista e le miserie dello sfruttamento capitalistico.» In ogni caso, la Calabria lo sorprenderà, schiudendogli – scrive ancora Minervino – «nuove figure sociali, nuove strutture urbanistiche, le costruzioni del paesaggio industriale […] che avevano messo in liquidazione e reso irriconoscibile» quello spazio tanto idealizzato. Gissing insomma si «aggirerà perso e stupefatto per riconoscere a stento una traccia, una pietra, l’ombra remota dell’antico». Astenendosi dai giudizi improvvisati, Gissing mostra una empatia anche nelle occasioni più deludenti, assumendo infine l’Italia e il Sud come patria dell’anima e «luogo elettivo», riconoscendovi tutte le contraddizioni della sua stessa tormentata esistenza. La Calabria, fulcro di quella che era stata la Magna Grecia, diviene, allora, metafora della condizione umana e sociale, incontro con «l’umanità dimessa e povera», che grida dai corridoi della Storia, in procinto di essere travolta dalla modernità: «perché – scrive Gissing – ero venuto qui, se non perché amavo questa terra e la sua gente?»
George Gissing, «Verso il Mar Ionio. Un vittoriano al Sud», traduzione e cura di Franco F. Minervino, Exòrma edizioni, pp. 335, euro 21
copertina: ritratto di Gissing di Lyly Waldron